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Il caso del cittadino tunisino bloccato all’aeroporto di Malpensa per più di 48 ore

Un ragazzo tunisino di 30 anni, in possesso di un visto turistico, è stato trattenuto per più di 48 ore all’Aeroporto di Malpensa: “Gli hanno detto che non poteva entrare in Italia perché non aveva prenotato tutte le notti in albergo”, ha spiegato a Fanpage.it l’avvocato Giulia Vicini.
A cura di Ilaria Quattrone
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(Immagine di repertorio)
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"È stato trattenuto all'Aeroporto di Malpensa nonostante fosse in possesso di un visto turistico": a dirlo a Fanpage.it è l'avvocato Giulia Vicini di Asgi, l'associazione per gli studi giuridici sull'Immigrazione. La vicenda vede coinvolto un uomo di trent'anni di origini tunisine che, partito dalla Tunisia con un visto turistico e atterrato a Malpensa nella giornata di domenica 10 aprile, è stato fermato – ricevendo poi un provvedimento di respingimento – e trattenuto per più di 48 ore in una stanza dell'aeroporto senza cellulare e con la possibilità di sentire i propri famigliari attraverso un telefono a gettoni e in orari precisi.

L'uomo è arrivato con un visto da turismo

A segnalare quanto stava accadendo all'avvocato Vicini, è stato il parlamentare tunisino Majdi Karbai che risiede in Italia: "È stato allertato da una parente e ci ha segnalato che questo ragazzo – spiega la legale a Fanpage.it – era stato trattenuto. L'uomo è arrivato in Italia con un regolare visto da turismo. Significa che in Tunisia aveva completato tutte le procedure necessarie per ottenerle: aveva dimostrato la titolarità di garanzia economica, l'assicurazione sanitaria e tutto ciò che serve per avere un visto".

È sempre il parlamentare che, sul proprio profilo Facebook utilizzando un'immagine di repertorio, ha poi spiegato che il ragazzo è stato fatto salire su un aereo consentendogli quindi di tornare a casa: "Si tace su tali violazioni. Seguiremo la causa con l'avvocato che segue il fascicolo e la garanzia nazionale per i diritti dei detenuti e della leva e verrà sollevata una causa per ripristinare il diritto di questo giovane", scrive Karbai.

Perché è stato respinto

Sembrerebbe quindi essere ancora poco chiaro il motivo per cui il 30enne, che non avrebbe alcun tipo di precedente penale e che avrebbe alcuni parenti regolari in Italia, sia stato trattenuto: "Gli hanno detto che non poteva entrare in Italia perché – spiega ancora Vicini – non aveva prenotato tutte le notti in albergo. Lui dichiarava di stare otto notti, ma non era tutte prenotate e lo hanno così respinto". Un respingimento che sarebbe dovuto quindi a una "mancanza dei requisiti".

La richiesta di rilascio

La legale ha spiegato che, appena appresa la notizia, era intervenuta già nella giornata di domenica chiedendo il rilascio: "Ci hanno detto che un uomo può essere trattenuto per il respingimento, ma in realtà non lo possono fare. La legge nazionale infatti prevede che, in caso di respingimento, un soggetto vada rimpatriato con lo stesso vettore. Loro ci hanno detto che lo avrebbero rimpatriato appena potuto, ma non è possibile attuare un respingimento differito che comporta un trattenimento perché questa pratica non è disciplinata".

Fin da subito l'avvocato ha contattato sia il garante nazionale per i diritti dei detenuti che il ministero dell'Interno: "Il garante ieri mi ha telefonata per cercare di capire cosa fosse successo. Dal ministero mi è stato detto che lo spazio in cui è stato trattenuto non sarebbe territorio italiano: sostengono infatti che essendo prima dei controlli per l'ingresso non faccia parte del territorio e che quindi che non venga applicato il diritto sul trattenimento italiano". Un altro aspetto importante è relativo al fatto che, come spiegato dall'avvocato, in quelle zone in cui vengono trattenute le persone "non fanno accedere nessuno. Asgi ha anche un contenzioso pendente relativo alla richiesta di poter fare un sopralluogo che è stato però negato".

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